10 dicembre, 2017

Addio Alex, tu non lo sai ma ti volevo bene..

Addio Alex, tu non lo sai ma ti volevo bene..

 

Alex arrivato in canile circa 12 anni fa. Aveva due anni: due anni di botte, bastonate e pugni. Un abbandono sul raccordo, le minacce del proprietario quando glielo abbiamo riportato… “ se non lo portate via voi ci penso io a farlo sparire”…. Un pregiudicato senza scrupoli, quando gli parlai di denuncia si mise a ridere.. “io entro ed esco di galera, ti pare che mi impressiono per un cane?”…

E giustamente, sapeva che non gli avrebbero fatto nulla…

 

Chi l’aveva trovato sparì e il problema rimase sulle mie spalle. Così Alex per un anno girò da una pensione all’altra, nessuno voleva tenerlo perché ringhiava a chiunque si avvicinasse. Tre mesi nella pensione di un educatore, ma non bastavano, le sue ferite erano troppo profonde. Io non avevo tanti soldi, non sapevo più cosa fare.

 

Alla fine approdò ad un rifugio. Recinto di sicurezza, grande cuccia di legno e alberi. Di meglio purtroppo non si poteva fare, ma la sua vita è passata per lo più da solo, in quel recinto… emergenze su emergenze, cani e cuccioli e lui, così difficile… era difficile pensare di poter trovare qualcuno che potesse farsene carico. Per anni è girato l’annuncio, poi era triste anche solo provarci inutilmente..

Dall’anno scorso Alex ha cominciato a stare male, era dimagrito, si reggeva male sulle zampe posteriori. Tante vicissitudini, e lui che ancora non si fidava, che non aveva dimenticato la mano dell’uomo su di lui, tutte le percosse. Ma ora era debole, e cominciava ad essere più calmo, a farsi toccare, a farsi curare, a non voler lasciare il caldo della macchina che l’aveva portato dal veterinario per tornare nel freddo della sua cuccia di canile.

Ultimamente non si muoveva quasi più se non aiutato, ma veniva curato, le analisi erano migliorate.

 

Alex è morto la notte tra venerdì e sabato. Non si sa come, è uscito dalla cuccia, sotto la pioggia e il vento, ed è arrivato giù in fondo al recinto, dove una volta si trovava la cuccia in cui aveva passato anni da solo. Purtroppo non è riuscito a risalire, tra erba e fango e pioggia. Lo hanno trovato così la mattina dopo, con gli occhi sbarrati, inzuppato di pioggia e fango. Una morte terribile per una terribile vita.

 

Una cosa sola volevo dire: la prima volta che l’ho visto l’ho abbracciato e baciato, non sapendo che fosse pericoloso. Forse è stato il primo abbraccio che avesse mai ricevuto in vita sua. Per lui non ho fatto molto altro, non sono stata in grado.

 

Per questo ti mando un messaggio Alex: tengo stretto l’anello, lo porterò con me.