IL PICCOLO GRANDE GATTO
Quando la notte tra il 5 e il 6 agosto 1995, tornando dallo spettacolo, vidi per la prima volta quel piccolo affarino nero spelacchiato che mia suocera aveva trovato al mare vicino ad un cassonetto, non potevo immaginare di trovarmi di fronte uno degli esseri più forti e significativi che avrei mai incontrato in vita mia.
Avrei voluto scrivere su di lui qualcosa che potesse spiegare perchè Smiri era magico, ma mi rendo conto che non ci riuscirei mai in poche righe, forse ci vorrebbe un libro. Una cosa è certa: che è stato al centro del mio cuore, è stato il nucleo della nostra famiglia, è stato il sole e la luna per gli oltre 15 anni in cui abbiamo attraversato assieme questa vita.
Gatto Smiri era un guerriero, anche se non l’avresti mai detto. Mai violento, ma dolce, timido e riservato... il gatto più buono del mondo, elegante, silenzioso, equilibrato; eppure negli anni ci ha dimostrato come in natura non sia necessario essere più grandi e forti per dominare e come il coraggio non sia questione di possenza fisica. Smiri non ha mai graffiato nessuno in vita sua, ma era sempre pronto a lanciarsi per difendere i più piccoli se pensava ci fosse pericolo. Gatto Smiri non si è mai nascosto davanti a nulla; la sua resistenza e la forza con cui ha combattuto la morte ricacciandola indietro ogni volta - le tante volte che questa è venuta a bussare alla sua porta – ha sempre suscitato la sorpresa in tutti coloro che hanno potuto conoscere quell’essere che sembrava così piccolo e indifeso.
“Gatto più bello del mondo”, “gatto professionale”, “Principe Smirovski” sono alcuni dei nomi con cui è stato definito. Per me era il mio piccolino, il mio amore, che mi cingeva il collo con le zampine come in un abbraccio anche quando lo prendevo per dargli le medicine, e lo sguardo di una tenerezza infinita.
Ora se ne è andato, strappato a noi in pochi giorni, prima che ci rendessimo conto che stavolta il mostro aveva deciso di sbranarlo con tale violenza e cattiveria da non lasciare a lui e a noi la possibilità di lottare. Ora se ne è andato e il vuoto che ha lasciato è come un profondo cratere che ingoia tutta la gioia e la speranza. Niente potrà ridarcelo o riportarlo indietro e questo dolore ora mi sembra insopportabile. Mi rendo conto di quanto siamo stati fortunati ad averlo avuto con noi, ma tutto quello che riesco a pensare è: per favore, non potremmo ricominciare da capo?
Era solo un animale diranno molti. Ma io ho solo compassione per chi non sa riconoscere la grandezza anche nell’essere più piccolo e non si apre alla comprensione della vera forza e dell’amore, anche quando si manifestano in un semplice piccolo grande gatto.
Smiri riposa ora.
Cerenova (RM), maggio 1995 – Roma, 7 gennaio 2011
Un ringraziamento particolare va al dottor Renato Assin, che lo ha seguito con sensibilità e competenza in tutti questi anni, e ai dottori Emanuele Ricci e Andrea Zoppini della clinica veterinaria Villa San Francesco.